Basta dire Martelli e si sa già che è
lui, Contardo, il grande prof. Contardo Martelli, clinico di fama già
internazionale, con appena cinquant’anni. Il suo eccezionale
intuito si manifesta soprattutto nei casi più oscuri. Già la sua
prima occhiata al malato e le prime domande gli bastano a portarlo in
direzione della giusta diagnosi. È un uomo attivissimo. La sua
giornata incomincia sempre presto, spesso anche prima delle sei, con
partenze in aereo per consulti in città, italiane o straniere.
Viaggia sempre con un assistente che non gli serve per motivi
inerenti alla scienza medica, ma per i rapporti prosaici che devono
essere intrattenuti con i clienti o i loro parenti. Personalmente
non parla mai di denaro, per questo c’è appunto il segretario.
Ha già messo insieme una grande fortuna che spazia da una serie di
palazzi in due città, che rendono una fortuna, e un castello in una
magnifica collina, dove sarebbe piacevole trascorrere lunghi periodi.
Ma il professore non ci va mai, sta in una villa con la moglie e i
due figli.
La famiglia è un punto dolente per il
grande clinico. Non la moglie, che gli vuole bene, è quieta,
preferisce la vita appartata, tanto che difficilmente accetta uno
degli inviti che talvolta le vengono proposti da circoli della
migliore società. Sono i figli, due, di 23 e 25 anni, che offrono
spesso pretesto per cronache e pettegolezzi. Sembrano nati apposta
per le frivolezze. Nessuno dei due si è laureato e il padre ha
dovuto subire questa amarezza. Non c’era verso di farli studiare,
non servivano le restrizioni della libertà e le minacce più severe.
Il più giovane s’è fermato alla terza liceo dopo avere
inutilmente ripetuto l’anno, l’altro ha cambiato tre tipi di
scuola per poi arenarsi in un istituto d’arte che a suo dire gli
avrebbe fatto fruttare le sue qualità artistiche che gli hanno poi
lasciato come testimonianza cinque quadretti di paesaggi appesi alle
pareti di un salotto.
I due ragazzi hanno un gran daffare
con le feste da ballo, con i viaggi, con i rally automobilistici e
con i flirts. Cambiano ragazze e macchine con frequenza, sempre
belle le une e sempre costosissime le altre. Il padre ha provato
all’inizio a porre un controllo a questi eccessi, ma ha dovuto
rassegnarsi e cedere. E allora si è votato totalmente alla sua
professione, cercando di non sapere nulla di quello che combinano i
ragazzi. Accetta anche le cariche e gli impegni che gli vengono
offerti grazie alla sua posizione nell’ambito scientifico. Passa da
un convegno a una conferenza, da un consulto in Italia a un altro in
Germania. E deve anche tenersi aggiornato sulle pubblicazioni
italiane e straniere che parlano delle nuove scoperte. Legge di notte
rubando ore al sonno. Non chiede mai alla moglie notizie dei figli,
se lei si arrischia a fargli un accenno a qualcosa che è successo,
scuote la testa e alza una mano per fermarla. Non vuole sapere nulla
nemmeno delle fuoriuscite di denaro, demanda anche questa incombenza
alla moglie, che non sa mai dire di no.
Un giorno, mentre scrosciavano gli
applausi di un pubblico che aveva ascoltato una sua conferenza, la
mente gli è stata attraversata dal pensiero dei figli e li ha
sentiti lontani, perduti; e in un lampo ha capito che era per colpa
sua, per pagare il suo successo, la sua potenza: fosse uno dei tanti
insignificanti medici di base forse avrebbe due ragazzi d’oro. Ora
bisognava sorridere, ringraziare il generoso pubblico plaudente.