lunedì 1 ottobre 2012

Domestiche


Lorenza, 22 anni, pugliese. È con la famiglia Lotti da otto giorni. Marito, moglie e i due figli di 20 e 18 anni ne sono entusiasti, non hanno mai avuto una cameriera così brava.  E Lorenza è al suo primo servizio. Prima, al paese lavorava in una fabbrica di conserva. Il suo fidanzato è venuto al nord e lei l’ha seguito. A volte ai Lotti sembra quasi impossibile che questa giovane non abbia mai servito in una famiglia: è impeccabile, persino come cuoca, e svelta, precisa e gentile. La signora Lotti non si stanca di elogiarla e di parlarne con le amiche. Ha chiesto di uscire alla sera, per stare un po’ col fidanzato. «Sa, dobbiamo sposarci presto, ma non si preoccupi, io continuerò a  lavorare qui, se non fissa, a ore».
Dodicesimo giorno. Il marito è fuori, i figli sono fuori e la signora deve uscire. «Mi raccomando, Lorenza, non aprire a nessuno e prendi nota se qualcuno telefona». «Signora, stia tranquilla, farò tutto per bene». La signora rientra  due ore dopo, va in camera sua  a riporre il denaro, apre una scatola dove aveva lasciato 72 euro e ne trova solo 22, è sparito il biglietto da cinquanta. Il cuore le batte in fretta. Perbacco, non c’è dubbio, la somma era quella e allora non può essere che stata lei a fare il prelievo. L’affronta, ma la ragazza nega, si proclama onestissima. La signora è un po’ titubante, poi la perquisisce e il biglietto da cinquanta è nel reggipetto. «Perdoni, perdoni – si mette a dire Lorenza – il diavolo mi ha tentata. Mi schiaffeggi, signora. È la prima volta, glielo giuro, non succederà più».
Adesso che la ragazza non c’è la signora ha saputo che prima di andare da lei era stata in una dozzina di posti, l’ultimo da un maresciallo dei carabinieri e aveva derubato anche lui. Le aveva affidato la busta dello stipendio perché la consegnasse a sua moglie e Lorenza prontamente aveva sfilato un biglietto da cento.  Erano seguiti i pianti e le invocazioni di perdono perché era «la prima volta» ed era stato il diavolo.

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 Elda, 41, piemontese. È magra, i capelli radi, i denti incisivi sporgenti, il collo grosso per una disfunzione tiroidea. È a  servizio nella stessa casa da tre anni, ogni anno da ottobre a giugno. I mesi di luglio, agosto e settembre va a casa, nell’alta valle Maira ad aiutare la madre a tagliare l’ultimo fieno, a mietere il frumento, a vangare il pezzetto di terra che ha avuto in eredità dal padre. Tutte le volte che torna a prendere servizio in casa della famiglia Salvietti passa la serata a fare esclamazioni di meraviglia sulla bellezza dell’alloggio e della comodità di avere in casa l’acqua corrente e poi la lucidatrice. Occorrono sempre alcuni giorni perché torni a familiarizzare con i suoi strumenti. Quando le spiegano qualcosa di nuovo da cucinare lei ascolta con occhi sbarrati e sguardo fisso per cercare di capire meglio. Non sempre capisce, fa errori grosssolani: ha fritto frittelle con la cera liquida da pavimenti e  ha lucidato il marmo dell’ingresso con olio d’oliva.  Tutti gli anni la signora Salvietti arriva all fine di giugno sbuffando:  dice che non ne può più di tenere in casa una mummia così e si promette di non riprenderla. Fa qualche telefonata alle agenzie  ma non si decide mai a dire sì a una proposta. Pensa che Elda è di una onestà cristallina e  sta sempre facendo qualcosa, non è mai a grattarsi le mani e scrive una cartolina: «Elda vieni, come al solito, ti aspetto».
    
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Poldina, 25 anni, veneta.  Arriva in casa del dott. Episcopo per prendere servizio come cameriera fissa, vestita in pantaloni e maglietta attilatissimi. Alla signora Episcopo non garba dal primo momento, ma alla suocera fa buona impressione. Il fatto è che Poldina, non appena si trova davanti alla madre del dottore, le fa molti complimenti: «Che bella signora, che sguardo dolce, e poi deve essere tanto buona…»  Quasi ogni sera Poldina esce per andare da suo cugino,  immigrato anche lui, oppure con gli amici di suo cugino. La signora Episcopo non sarebbe dell’avviso di concederle tanti permessi, ma la suocera dice di sì: «Poverina, è lontana dai suoi, lasciamo che tenga questi contatti». Da quando va lei a fare la spesa il conto mensile è aumentato. La signora Episcopo cerca di capire perché, e la suocera spiega: «È aumentato il costo della vita, lo dice anche il giornale».
Al pomeriggio Poldina entra in salotto dove  la madre del dottore lavora a maglia e chiede il permesso di sederle di fianco: «Mi sembra di essere vicino a mia madre». La signora sorride: «Vieni figliola». La ragazza incomincia a parlare del suo paese, di vicende belle e meno belle; ma poi gira il discorso, passa all’adulazione: «Dio che bei capelli, signora. E come è buona. Sua nuora  è brusca, invece…» La chiacchierata continua, perché  si mette a parlare anche l’anziana. Se entra la nuora tacciono. Per quattro mesi le cose vanno avanti così; o meglio: si infittiscono i colloqui tra le due, crescono le adulazioni della cameriera e cresce anche il totale della spesa mensile. 
Un giorno la moglie del dottore avvicina la suocera sola e le mostra un foglio: «Ho ricevuto informazioni dal paese di Poldina: dicono che è una poco di buono, è stata persino fermata dalla buoncostume».  «La storia della buoncostume la so – dice la suocera – non è stata lei, ma sua cognata. Poldina, poverina, è vittima di malelingue». La sera stessa il dottore, che si era  sempre tenuto al di fuori di ogni discussione, licenzia la ragazza sui due piedi, senza badare ai suoi pianti e al disaccordo della madre.
Qualche giorno dopo, quando nella casa e nel vicinato si diffonde le notizia del licenziamento, arrivano le prime notizie. Poldina tutte le sere aveva un fidanzato diverso, adescava fattorini e garzoni di negozio, comperava la merce più scadente e metteva in conto i prezzi della migliore. L’anziana signora Episcopo ascolta a occhi bassi e a un certo punto con le lacrime agli occhi dice: «Mi sembra impossibile, era una ragazza così buona, così affettuosa». Dovrebbe aggiungere che le aveva fatto un paio di prestiti, per un importo pari a uno stipendio; ma tace: le era simpatica e poi le voleva anche un po’ di bene.