domenica 16 settembre 2012

I supplenti



I giorni scorrono con lenta monotonia nella casa dei coniugi Lamberti. Sono entrambi sulla cinquantina, sposati da diciotto anni. Goffredo fa l'autista di piazza, Claudia la camiciaia. Non hanno figli e vivono soli in un alloggio di due camere e cucina che dà su una piazza con giardino. Un bel posto. Dovrebbe essere una coppia felice e così è ritenuta dai vicini, perché mai si sono sentiti litigare.

Abitano negli stessi settanta metri quadrati, eppure paiono distanti chilometri l'una dall'altro. Si sposarono dopo un fidanzamento di tre mesi. Erano entrambi soli e pensarono che insieme sarebbero stati bene. Fu un calcolo soprattutto economico: il mio guadagno più il tuo guadagno fanno il benessere e la tranquillità. In effetti economicamente stanno bene, mangiano bene, hanno un appartamento bene arredato, ma niente più. Nei primi tempi si dicevano parole affettuose, si raccontavano qualcosa di loro, delle loro impressioni su vari argomenti, poi, a poco a poco, i discorsi sono diminuiti, le parole si sono rarefatte, sono diventati come semplici conoscenti. Adesso parlano soltanto di cose pratiche, comunicazioni necessarie, riscaldamento, affitto, spesa.

Un giorno Claudia è tornata a casa con una piccola scimmia, una Uistitì argentata che sta quasi nel palmo della mano. Il marito l'ha accolta con indifferenza. La scimmietta si chiama Bigia e sta tutto il giorno addosso alla padrona, in grembo quando lavora, magari coperta dalla stoffa di una camicia, e su una spalla quando fa da mangiare. Di notte sta al fondo del letto sui piedi di lei. Sei mesi dopo l'arrivo di Bigia, Goffredo s'è portato a casa un barboncino, Moretto. Quando è libero dal servizio non fa che accarezzarlo, parlargli, giocare con lui. Tra una corsa e l’altra col taxi, quand'è l'ora, rincasa per portare Moretto a fare pipì. Il cane, a volte, non va d'accordo con Bigia perché lei vorrebbe salirgli sulla schiena e lui non vuole.

Moretto abbaia e ringhia. Per evitare questi scontri Goffredo, in sua assenza, lo tiene chiuso in camera da letto. Marito e moglie non dormono più assieme. Claudia ha messo un’ottomana nella camera da pranzo e dorme là. Per due motivi: perché soffre di insonnia e quando il marito torna dal servizio di notte la disturba, e per la reciproca tranquillità delle due bestiole. Si sdraia nel suo lettino e incomincia parlare a Bigia: le dice parole di tenerezza, una tenerezza che è già nella voce, nel tono, e lei risponde con piccoli versi, con squittii che sono altrettanto dolci. Dopo un po’ Bigia salta sul cuscino, solleva le lenzuola e s’infila sotto. Un gesto questo che per Bigia deve significare grande affetto.

Dopo un po’ il caldo consiglia alla scimmietta di tornar fuori: si va ad accoccolare in fondo ai piedi, chiusa nel giro della lunga coda. Nella camera accanto anche Goffredo parla al suo Moretto, che si stende sulle coperte, aderente al corpo del padrone. Con la zampa raspa fin che lui non gli ha allungato una mano da lambire. Il cane finisce per addormentarsi con la lingua sul palmo del padrone. Sempre così. I vicini dicono: «Proprio brava gente, quei coniugi Lamberti: vanno perfettamente d'accordo, mai che abbiano qualcosa da dire».